Questo pomeriggio nei dintorni di Kiev i servizi segreti ucraini hanno catturato al Bara Shishani, conosciuto anche come al Bara Pankisi, già leader in Siria di Jamaat Ahadun Ahad e ritenuto dal Pentagno il ministro della guerra dello stato islamico (1/n)
Al Bara Shishani è una figura di primo piano del terrorismo islamico internazionale. Originario di Pankisi, l'enclave di etnia kist dentro i confini della Georgia, era legato a un altro gerogiano dell'Isis, Abu Omar al Shishani, carismatico comandante ucciso nel 2016, (2/n)
e al predicatore salafita Abdul Kerim Pankisky. Al Bara al Sishani viveva a Latakia, nel nordovest della Siria, con la moglie e due figli. Lì guidava un piccolo gruppo di combattenti islamisti. Secondo il sito internet chechensinsyria.com, nel 2015 è stato ferito (3/n)
nella zona di Aleppo. Nel 2017 è scomparso per alcuni mesi dai radar, interrompendo i contatti sui social network con amici e familiari. In quel periodo è avanzata la voce secondo la quale al Bara avrebbe perso la vita in un raid assieme alla moglie incinta e ai bambini (4/n)
Quei mesi gli sono probabilmente serviti per organizzare l'uscita dalla Siria. Secondo l'intelligence ucraina, già nel 2016 al Bana Shishani si trovava in Turchia, e dalla Turchia coordinava attività terroristiche. L'anno scorso è entrato in Ucraina usando documenti falsi (5/n)
L'operazione che ha condotto al suo arresto è stata compiuta con il sostegno dei servizi segreti georgiani (GIS). Che ci faceva uno dei leader dell'Isis in Ucraina? Tollerata (ma sarebbe meglio dire incoraggiata) dalle autorità di Kiev, la guerriglia islamista ha costruito (6/n)
nel Donbass un nuovo fronte del jihad. Nella zona di Maryupol, nel sudest del paese, ci sono tre battaglioni paramilitari formati da volontari islamici, prevalentemente caucasici e tatari: il Noman Çelebicihan (prima si chiamava Crimea), il Shah Mansur e il Dzhokhar Dudayev (7/n)
Nel 2015, nella Battaglia di Debaltseve, una delle più brutali della guerra nel Donbass, è morto Isa Munaev, un generale ceceno nella lotta contro l'esercito russo che aveva ottenuto l'asilo politico in Danimarca nel 2004 e aveva poi deciso a riprendere le armi in Ucraina (8/n)
Isa Musaev in Ucraina aveva fondato il Battaglione Dzhokhar Dudaev. Il suo successore, Adam Osmaev, è scampato a un agguato nel 2017 nei pressi di Kiev nel quale ha perso la vita la moglie, Amina Okueva. Con la guerriglia nel Donbass, nelle città ucraine sono arrivate (9/n)
autobombe, delitti di mafia ed esecuzioni criminali. La possibilità che le porose istituzioni ucraine potessero essere sfruttate anche dal terrorismo islamico è stata più volte evidenziata dai Servizi russi. L'arresto di al Bara Shishani dimostra la serietà del pericolo (10/10)
