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La spia li aveva informati bene.
Sapevano esattamente dove cercare.
I rastrellatori, intendo.
Una cinquantina di uomini, trasportati da due camion scoperti iniziarono a salire verso Cornalba all’alba del 25 novembre 1944.
Erano militi della 612° compagnia OP, comandata dal tristemente noto, capitano Aldo Resmini.
La colonna era formata da due camion scoperti, muniti di mitragliatrici e mortai e da un’autoblinda.
Quel giorno erano a caccia dei componenti della Brigata XXIV Maggio. Cercavano noi.
Il primo nucleo di partigiani della Brigata XXIV Maggio era stato costituito il 5 maggio 1944 in località Oltre il Colle (Valle Senna) per ordine del Capitano Duzioni Norberto, comandata dal Sergente Baroni Giuseppe, il "Rossi".
Inizialmente era costituita da una decina di uomini.
In quel maledetto 25 novembre 1944 la formazione contava 80 uomini.
Armati di 12 sten, 2 fucili mitragliatori, 65 fucili calibro 91, 15 quintali di viveri, 3 quintali di tabacco e 2 quintali di sale
Tutto iniziò prima di arrivare alla "Ca' Bianca".
La colonna, appena prima della frazione di Rosolo, incrociò e bloccò la corriera di linea Zambla - Bergamo.
Mentre perquisivano i passeggeri, sopraggiunse una seconda corriera, che seguiva la prima di pochi minuti.
"Per primo trascinarono giù il Biava.
Aveva un paltò nero, ed era silenzioso, composto, muto.
L’hanno messo contro il muro e uno ha estratto la pistola puntandogliela al petto.
Il Biava non si è scomposto.
E quello ha sparato.
Il Biava è caduto in una cunetta della strada".
"Dopo un attimo ne trascinarono giù un altro. Era il Chiesa.
Anche lui l’hanno portato davanti alla corriera. Lui implorava: “Io non ho fatto niente!”
Lo portarono giù sotto la curva e ho sentito una scarica. Quando dopo siamo passati era a terra anche lui".
"E poi toccò al Ferrari.
Che tentò di scappare scavalcando il parapetto.
Lo hanno rincorso e gli hanno sparato nella valle e l’hanno ucciso.
A tutti e tre tolsero i vestiti.
Il Biava l’hanno lasciato in mutande.
Gli hanno portato via paltò, vestito e scarpe".
Dopo quei morti la colonna fascista riprese la marcia verso Cornalba, dividendosi in due gruppi: il primo lungo la provinciale per Senna, il secondo attraverso l’abitato di Passoni.
L’intento?
Attaccare contemporaneamente da destra e da sinistra chiudendo l’abitato a “sacca”
A Cornalba la notizia del rastrellamento arrivò prima con una telefonata alla trattoria “della Serafina” e poi dai fratelli Carrara, che, usciti per la caccia, avevano visto la colonna.
“Ariva i republicà! Scapa! Scapa!”. “ Eh, pota, scapa!... Scappare dove? Ma cosa facciamo?
I rastrellatori raggiunsero il piazzale della chiesa di Cornalba. Mentre tutti scappavano piazzarono una mitraglia su di un prato, una seconda sul campanile della chiesa. E poi i mortai, che ferirono gravemente il Cornetti Luigi. Aveva 17 anni. Lo finirono con 2 colpi di pistola.
Colpirono mortalmente il comandante “Tiragallo”.
Tutti fuggivano.
Almeno ci provarono.
Caddero sotto il fuoco delle mitragliatrici il Pietro Cornetti (fratello di Luigi), il Battista Mancuso e il Giuseppe Maffi.
Il Cortinovis lo portarono in piazza.
Lo uccise il Resmini.
E poi iniziarono i rastrellamento nei prati, boschetti e cascine sopra l’abitato.
Callisto Sguazzi “Peter”, riconosciuto come partigiano, fu ucciso da un tenente della OP con due colpi di pistola.
Alle 12 la colonna lasciò Cornalba con i prigionieri Egidio Bianchi, Giovanni Bianchi, Luigi Maver e il sottoscritto, Lorenzo Carrara. Accusati di essere amici e collaboratori dei partigiani fummo torturati nella caserma della OP a Bergamo.
Sono morto per le torture subite.
Le autorità fasciste vietarono ogni cerimonia imponendo per i partigiani uccisi la fossa comune.
Il 28 novembre, malgrado il divieto, il paese tributò l’estremo saluto alle vittime, alla presenza dei partigiani scampati alla strage.
Una settimana dopo, il 1 dicembre, ci fu una nuova azione di rastrellamento.
A cadere fu l'ex carabiniere Celestino Gervasoni.
Nella baita che fungeva da magazzino della “XXIV Maggio" verranno uccisi altri cinque partigiani.
Tra cui Mario Ghirlandetti.
Aveva 17 anni.
17 anni
Grazie a @LuciaLolli per avermi chiesto di ricordare l’eccidio di Cornalba del 25 novembre 1944. La morte di partigiani della brigata XXIV maggio ad opera della 612° compagnia OP, comandata dal sanguinario Aldo Resmini.
I fratelli Cornetti avevano 17 e 18 anni.
17 e 18 anni.
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