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(THREAD IN ITALIAN)
Con un po' di ritardo, ecco il mio resoconto di quanto successo in questi due pazzi giorni sulla #Brexit, della tensione che si vive dentro Westminster, del caos oramai totale in Parlamento e nel governo, di May sempre più a pezzi: un mio breve racconto.
1. Sono nuovo a Westminster (ho un raro tesserino da giornalista parlamentare da poche settimane) ma quello che è successo oggi è stato davvero bizzarro. A un certo punto ho pensato che il mio stupore fosse eccessivo. Invece no: anche per i colleghi più anziani era tutto assurdo.
2. Oggi May ha raggiunto forse il limite dell'umiliazione. Era previsto il voto sul No Deal e il suo governo aveva presentato una mozione davvero bizzarra: che escludeva il No Deal il 29 marzo ma allo stesso tempo ribadiva la possibilità del No Deal nei giorni successivi
#Brexit
3. Assurdo. Ma non così tanto nella meccanica contorta di questa Brexit oramai allo sbando. May da un lato voleva evitare il No Deal (cioè l'uscita senza accordo dall'Ue) perché potenzialmente pericoloso. Dall'altro, il No Deal le fa gioco nella sua battaglia per la #Brexit.
4. Perché la sua tattica, oramai scontata (e spuntata), è sempre la stessa, ossessiva: "O appoggiate il mio piano oppure ci sarà la catastrofe del No Deal, o addirittura potrebbe saltare la #Brexit, qualora ci fosse un rinvio". Perciò il No deal le fa estremamente comodo.
5. Peccato però che oggi - cioè ieri - la Camera abbia rovinato ancora una volta i piani di May e abbia approvato un emendamento alla mozione dello stesso governo che chiede alla premier di escludere, in ogni circostanza e in ogni momento, il ricorso o la possiiblità del No Deal
7. Rieccoci: e allora che cosa ha fatto May? Ha imposto ai suoi di votare contro la sua stessa mozione per ammazzare l'emendamento "scomodo" ad essa legato. Ma si è sparata nei piedi: perché l'aula ha approvato la mozione del governo e quindi l'odiato emendamento.
#Brexit
8. Questo ovviamente è stato possibile a causa dei conservatori ribelli, la serpe in seno di May. Non solo tra i brexiter, anche tra i suoi stessi ministri come la sua "erede" Amber Rudd e il ministro della Giustizia Gauck, che si sono ammunitati (cioè astenuti)
#Brexit
9. Sarebbero stati 13 i ministri e sottosegretari ribelli nel governo May. Per convenzione in Inghilterra, quando un ministro non segue la linea del suo governo si dimette. Ma i 13 non lo hanno fatto, né May ha la forza di cacciarli. A dimostrazione dell'anarchia nell'esecutivo.
10. Ieri è stato un giorno drammatico. Parlamentari tory in lacrime mentre tornavano a casa, un partito conservatore oramai dilaniato, un Parlamento che non ha alcuna maggioranza sostanziale. Insomma, uno Paese allo sbando, preda di uno psicodramma collettivo.
11. Ma se May ha una qualità, è quella di una irriducibile resilienza. E nonostante l'ennesima e ridicola disfatta (una mozione del governo approvata anche se il governo 5 minuti prima aveva cambiato idea e deciso di sopprimerla 🤯) la premier aveva un piano B già pronto.
#Brexit
12. Ed ecco il nuovo, complicato azzardo di Theresa May (provo a essere il più chiaro possibile). Oggi il governo, cioè May, metterà ai voti in Parlamento una nuova mozione che, per la prima volta, parla esplicitamente di rinvio della #Brexit.
13. Ok, quindi passa il rinvio? Eh no, magari fosse così facile. May dice al Parlamento: "Approvatemi la mozione di oggi. Se passa, entro il 20 marzo vi chiedo di approvare il mio accordo sulla #Brexit. E se mi concedete anche questo, chiedo all'Ue un rinvio tecnico fino a giugno
14. L'Ue in questo caso non avrebbe problemi a concedere un'estensione breve. La #Brexit supererebbe il primo grosso ostacolo, l'accordo è quello deciso con May (backstop incluso) e quindi avanti così. Ma questo è solo il migliore dei mondi possibili.
15. Ma che cosa succederebbe invece se oggi passasse la mozione May ma il suo accordo venisse bocciato per la terza volta prima del 20 marzo? La premier ha detto che a quel punto chiederebbe un rinvio lunghissimo della #Brexit, di un anno. Ma questa non è una resa: è una minaccia
16. Una minaccia perché così May pensa di spaventare i brexiter, i conservatori ribelli euroscettici e gli unionisti nordirlandesi: un rinvio lungo infatti potrebbe essere il cavallo di troia per nuove elezioni o un secondo referendum: a quel punto la #Brexit potrebbe deragliare.
17. Ma con questa ennesima minaccia riuscirà May a convincere - in pochissimi giorni - i ribelli a votare per il suo piano? Quasi 150 voti da ribaltare sono tanti e i suoi numeri sono già risicatissimi. Inoltre, ci sono due motivi che riducono ancora di più le speranze.
#Brexit
18. Innanzitutto, perché i Brexiter oggi dovrebbero votare la sua mozione? Alla fine potrebbero anche convincersi ma hanno molto da perdere e poco da guadagnare. Se la approvano, allora dovranno ingoiare o il piano May (che odiano) o il rinvio lungo della #Brexit (che odiano)
19. Inoltre, oggi lo speaker della Camera Bercow ha cassato l'emendamento dei brexiter ribelli che, se approvato, vietava un secondo referendum (mentre è stato ammesso uno che lo sottoscrive). Questo ha fatto infuriare gli euroscettici e ora è più difficile loro ok a mozione May.
20. Il che, nell'estenuante labirinto della #Brexit, ci porta alla domanda: e se oggi la mozione May non passasse? Beh, si riaprirebbe di sicuro lo strapiombo del No Deal, a meno che l'Europa non conceda un'estensione pro bono, cioè senza motivo valido, cosa che ha negato sinora.
21. Certo, poi oggi ci sono anche gli altri emendamenti. Uno per un secondo referendum, uno per dare potere al Parlamento sulla creazione di un nuovo piano Brexit, uno per estensione per trovare nuovo piano #Brexit (Corbyn) e l'ultimo per vietare a May di presentare altri piani.
22. Ricordo però che gli emendamenti non sono legalmente vincolanti, anche se il premier non può ignorarli. Nella legislazione inglese, in genere solo le mozioni governative hanno questo potere. Ma è chiaro che, se passasse un 2° referendum, May dovrebbe attivarsi per rispettarlo
23. Insomma, stasera potrebbe succedere ancora di tutto alla Camera dei Comuni e ne vedremo ancora delle belle. Tra poco vado a Westminster (oramai diventata seconda casa 😊) e farò la cronaca in diretta da dentro la Camera dei Comuni. A dopo e viva la democrazia. 🇬🇧🇪🇺
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