Thread by @antoguerrera

(THREAD IN ITALIAN)
Alla vigilia di una settimana decisiva, una piccola guida sulla "strana" offerta di Barnier oggi, il flop dell'appello di May, quello che sta succedendo e quello che potrebbe accadere a breve. Dedicato a tutti i fanatici e gli appassionati di #Brexit. 😊🇬🇧🇪🇺

Eccoci. Allora oggi a Grimbsy la premier britannica May ha lanciato l'ennesimo ultimatum ("o il mio piano o niente #Brexit") ma soprattutto ha chiesto all'Europa più flessibilità sul backstop, vero stallo dei negoziati tra Uk e Ue, cioè la clausola voluta dall'Europa in Irlanda

2. (Parentesi: in queste mie "istruzioni per l'uso" - che aggiornerò a breve - trovate la spiegazione di Backstop, se non la ricordate - e in questo caso, non vi preoccupate, è normalissimo 😊 - e molte altre spiegazioni su #Brexit )
lab.gedidigital.it/repubblica/201…

3. Dopo l'appello di May, sono arrivati questi tweet di Barnier, il caponegoziatore Ue di #Brexit: viene offerta una "modifica legalmente vincolante" sul backstop irlandese, con addirittura una "clausola di uscita unilaterale" per Londra. Wow, è la svolta?

https://twitter.com/MichelBarnier/status/1104052367274713088

4. Ebbene, no. Affatto. Leggete bene quello che dice a un certo punto Barnier: "EU commits to give UK the option to exit the Single Customs Territory unilaterally, while the other elements of the backstop must be maintained to avoid a hard border"
#Brexit

5. Questa frase di Barnier è l'inghippo, o "la trappola" per i Brexiters. Quando Barnier cita la possibilità di "uscita unilaterale" di Londra dal famigerato backstop irlandese, si riferisce alla sola Gran Bretagna. L'Irlanda del Nord invece rimarrebbe agganciata all'Ue.
#Brexit

6. Questo per mantenere fluido il confine irlandese in attesa di una soluzione definitiva post #Brexit per le due Irlande e anche per proteggere il mercato unico europeo. Ma per i conservatori ribelli, Farage e per gli unionisti del Dup, alleati del governo May, è una bestemmia

7. Sì, perché l'Irlanda del Nord rischierebbe di avere un regime differente dal resto del Regno Unito, con le regole allineate al mercato unico europeo mentre la Gran Bretagna ne avrebbe un altro, spaccando così il Paese, perché la vera frontiera finirebbe nel Mar d'Irlanda.

8. È vero che la Gran Bretagna, uscendo unilateralmente dall'unione doganale, potrebbe per esempio tornare a essere libera di fare accordi commerciali con chiunque, per esempio. Ma allo stesso modo l'Irlanda del Nord andrebbe per conto suo e il Regno sarebbe molto meno... Unito.

9. Senza contare altre conseguenze paradossali: l'europeista Scozia agognerebbe di ritrovarsi nelle stesse condizioni dell'Irlanda del Nord sotto il backstop, ma invece non può, anzi ha subito la beffa di uscire dall'Ue dopo che votò contro l'indipendenza proprio per stare in Ue

10. Ma tornando al punto dell'Irlanda del Nord e del backstop di Barnier, è chiaro che questa di oggi è una proposta inaccettabile per Londra e per i brexiters. Non solo: il governo May l'ha già rifiutata un anno fa, proprio perché rischierebbe di spaccare il Regno Unito
#Brexit

11. Ma allora perché Barnier ha riesumato questa soluzione già sepolta poche ore dopo l'appello di May alla convergenza? È questo che si chiedono in molti a Londra, dove ciò viene considerato una "provocazione" o uno "schiaffo sonoro" che aumenterà le tensioni politiche.
#Brexit

12. May sta cercando il miracolo per evitare almeno la disfatta martedì, quando il suo piano andrà ai voti in Parlamento a questo punto senza alcuna novità sostanziale.Da settimane sta provando a convincere i Brexiter ad ammorbidire i toni. Perché dunque questa uscita di Barnier?

13. All'Ue va bene un No Deal? Oppure Bruxelles vuole mettere ancora più alle strette Londra per farla cedere all'ultimo? Oppure davvero l'Irlanda del Nord è il "riscatto" da pagare per la Brexit, come dicono Rees-Mogg & Co.? Tutte speculzioni, ma certo Barnier non ha aiutato May

14. I negoziati Ue-Uk su #Brexit sono così in stallo che Barnier nel weekend andrà in Irlanda. Oramai serve un miracolo a Theresa May per andare martedì in Parlamento con una modifica legale e sostanziale per far cambiare idea ad almeno cento deputati. Ma il tempo pare scaduto.

15. Molto probabilmente, la premier May entro martedì andrà verso un ennesimo massacro politico alla Camera. Non subirà una sconfitta leggendaria come l'ultima (230 voti sotto, record) ma la disfatta pare certa e in pochi cambieranno idea rispetto all'ultima volta
#Brexit

16. Cosa succederà a quel punto? May dovrebbe resistere, qualsiasi cosa accada. Perché dalla sua ha altri due voti decisivi che si dovrebbero tenere mercoledì 13 marzo e giovedì 14 che potrebbero annacquare la disfatta del giorno prima sul suo accordo #Brexit

17. (Piccola parentesi tecnica - se non siete eccessivamente Brexit-nerd saltate pure questo punto 😊 - May si è impegnata a far rivotare il suo piano Brexit entro il 12 dopo emendamento della laburista Cooper che l'ha messa alle strette. Ma la premier rinvierebbe ben volentieri)

18. Dicevamo: gli altri due voti sono quello sul No Deal (che verrà sicuramente bocciato) e quello sull'estensione della scadenza del 29 marzo, oltre il quale c'è il "baratro" del No Deal, cioè l'uscita senza accordo di Londra dall'Ue, catastrofica secondo Banca d'Inghilterra.

19. Se l'estensione passa, allora May (se non si sarà ancora dimessa, ne dubito) avrà il mandato dal Parlamento di chiedere un'estensione a Bruxelles. Gliela concederanno i 27 Paesi Ue? È tutto da vedere. Ma pare che non ci dovrebbero essere veti se si tratta di qualche settimana

20. Un altro problema sono le elezioni europee, che guardacaso si terranno a fine maggio. Se l'estensione arrivasse a luglio, Londra sarebbe costretta a partecipare al voto, eleggendo convitati di pietra. Una situazione surreale, di cui ho scritto qui
repubblica.it/dossier/politi…

21. Proprio per questo, l'Ue al momento vorrebbe concedere massimo un paio di mesi di estensione della deadline del 29 marzo. Ma a che pro? In questo caso, May rimarrebbe molto probabilmente in sella. E si ricomincerebbe nuovamente daccapo, nelle stesse sabbie mobili
#Brexit

22. Mi sbaglierò, ma da mesi sono convinto (l'ho scritto più volte) che un'estensione breve secondo me potrebbe essere lo scenario ideale per un "managed No Deal", cioè un'uscita senza accordo di Londra dall'Ue, con però due mesi di preparazione in più per limitarne l'impatto.

23. Riguardo a questo, è vero che l'unica maggioranza in Parlamento è contro il No Deal, ma è anche vero che secondo me non c'è alla Camera una maggioranza per un'estensione lunga, tipo di un anno, che scavalli le elezioni Ue, almeno al momento. E così la Brexit sarebbe a rischio

24. Se invece anche l'estensione sarà bocciata in Parlamento, allora lì davvero sarà il caos. May avrà pochissimi giorni di tempo per cercare una improbabile maggioranza e le famose concessioni dall'Ue prima del No Deal, forse al vertice europeo del 21 marzo
#Brexit

25. A quel punto molti deputati conservatori potrebbero cambiare idea e decidere di ingoiare il piano May per evitare i rischi del No Deal, in un voto-massacro last minute. Ho parlato personalmente con brexiters e moderati e questa tentazione c'è. Ma basteranno in Parlamento?

26. Ciò è impossibile da prevedere adesso. Ma molti brexiters ora temono davvero che un'estensione potrebbe portare a un secondo referendum o a nessuna Brexit. Tra l'altro ci saranno anche laburisti di circoscrizioni brexiters che voterebbero per May all'ultimo minuto. Ma quanti?

27. In ogni caso sarebbe una "roulette russa" estremamente rischiosa. May, a quanto mi risulta, sarebbe disposta a rischiare (e questa è stata sempre la sua tattica). Ma davvero l'Europa vuole questo gioco al massacro fino alla fine? Il No Deal sarebbe durissimo anche per Irlanda

28. Vedremo la settimana prossima che cosa succede. Ma certo saranno i sette giorni più importanti del Parlamento britannico degli ultimi anni e non vedo l'ora di raccontarveli da dentro Westminster, dove passerò tutta la settimana. 😊 Ma ancora un'ultima cosa.

29. E i laburisti che fanno? E il secondo referendum tanto strombazzato? E il piano di Jeremy Corbyn sulla #Brexit?? Eeeeeehhhh, servirebbe quasi un altro thread. 😄 Ma me la caverò con 2-3 sintetici tweet, tranquilli.

30. Allora. I laburisti, oramai quasi due settimane fa, hanno messo ai voti il loro piano #Brexit che prevede unione doganale Ue permanente e una sorta di mercato unico, un'idea che, in linea di massima piace all'Ue (qui ho scritto della liason Corbyn-Ue repubblica.it/esteri/2019/02… )

31. Ma il loro piano è stato bocciato dal Parlamento quindi ora, come promesso per calmare gli europeisti del Labour, dovrebbero presentare un emendamento per un secondo referendum, che però ancora non si è visto alla Camera dei Comuni e chissà quando lo presenteranno.
#Brexit

32. Mi risulta tra l'altro che Corbyn non sia affatto convinto di questo secondo referendum ma ha dovuto comunque approvarlo per cercare di fermare l'emorragia di deputati di qualche giorno fa, anche perché sa bene che non avrebbe comunque la maggioranza in Parlamento (per ora)

33. Ma Corbyn sa che il suo piano #Brexit, nonostante la prima bocciatura, non è morto, anzi. Da giorni sta provando a convincere i conservatori europeisti stufi di May di appoggiare la sua soluzione. Al momento si tratta di un'impresa, ma attenzione: può succedre di tutto.

34. Il piano Corbyn ha diversi vantaggi secondo i suoi sostenitori: ha il favore dell'Ue, è una #Brexit meno radicale e soprattutto, con l'unione doganale Ue permanente e una sorta di mercato unico (da definire) risolverebbe anche il problema della frontiera irlandese.

35. Ma certo si tratta di una Brexit "soft", che lascerebbe il Regno Unito parzialmente legato all'Ue: un "tradimento" da parte dei brexiters duri e puri. Inoltre, il consenso poi è tutto da trovare: se parte dei conservatori (e May) lo appoggiassero il partito andrebbe in pezzi.

36. Questo racconto finisce qui. Spero di essere stato sufficientemente chiaro e utile nello spiegare il delirio quotidiano della #Brexit e quello che ci aspetta nei prossimi giorni. Grazie dell'attenzione e buonanotte. 😊