In trent’anni di carriera #Rosso ha rivestito molte cariche istituzionali: sindaco di Trino Vercellese, nel 2001 candidato sindaco per il centrodestra a Torino, sottosegretario al lavoro del governo Berlusconi, vicepresidente della giunta leghista di Cota.
Il 6 aprile in piazza al fianco delle madamine aveva dichiarato: "dobbiamo con ancora più forza rendere pubblica la nostra ferma volontà di realizzare il Tav, volontà che è sempre stata coerente e immutata nel tempo" #sitav 
Il 1 maggio è insieme a @cgilpiemonte @CislPiemonte @UilPiemonte in piazza per chiedere "sviluppo" il che significa ovviamente fare il tav
Appena pochi giorni fa #Rosso era il relatore di un incontro dall'alto valore storico, "Da Cavour alla Tav", in cui ha sottolineato che "il #NoTav è stato bocciato dalla politica e dal buon senso". Accanto a lui il sindaco di Trino @PaneDaniele e il "madamino" @MinoGiachino
Nel maggio scorso, dopo una martellante campagna elettorale con manifesti napoleonici, #Rosso è entrato in consiglio regionale nella giunta di @Alberto_Cirio con il maggior numero di preferenze per un singolo candidato, ben 4777.
A quanto pare molte erano il frutto di un voto di scambio politico-mafioso. Le cosche a cui il “fratellino d’italia” si era affidato per i voti sarebbero coinvolte in infiltrazioni economiche di tipo edilizio e immobiliare con il controllo sui cantieri e intestazioni fittizie.
Un sistema, anche conosciuto come #ndranghetav, che si nasconde dietro questi volti che si propongono come alfieri del “progresso”, ma non sono altro che garanti degli affari loschi e della speculazione collegata all’edilizia e alle grandi opere inutili sul territorio.
