#Thread Partecipate pubbliche, ovvero perché la sinistra continuerà (di fatto) a governare a causa dei limiti “culturali” dei suoi avversari⬇️ 
Nelle prossime settimane il governo dovrà indicare centinaia di nomi fra presidenti, amministratori delegati e membri dei cda in società partecipate, agenzie, autorità. Una partita cruciale: si parla di snodi vitali della nostra nazione (2/8)
Per quanto riguarda le più rilevanti sono in scadenza i cda di Eni, Enel, Leonardo, Mps, Poste, Terna, Enav, che nel complesso superano 150 miliardi di euro di fatturato. La “Stato spa", nonostante l’allucinante stagione delle privatizzazioni, rimane una corazzata (3/8)
Pensate ad Eni, che oltre a mietere successi ovunque ha appena realizzato più grande supercomputer al mondo per uso industriale e partecipa a progetto Enea su fusione nucleare. Parliamo di due fra le più avanzate frontiere tecnologiche oggi esistenti (4/8)
ilprimatonazionale.it/scienza-e-tecn…
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Sapete cosa c’è? Che il valzer delle nomine lo balleranno un Pd rinvigorito dalla vittoria in Emilia e il M5S, con Italia Viva a cercare di raschiare qualche strapuntino. Per la presidenza di Eni si fa ad esempio il nome di Massimo D’Alema. Penso sia superfluo commentare (5/8)
La sinistra conosce perfettamente, da sempre, queste dinamiche di potere. Il centrodestra si culla invece nell’illusione che basti vincere le elezioni per poter agevolmente governare. Non è così (6/8)
Certo potranno anche avere il 50%+1 dei consensi, il controllo di Camera e Senato e della maggioranza delle regioni, magari persino dei capoluoghi. Ma dovranno convivere con una struttura tecnica scelta – ancorché non necessariamente fedele, va detto – dai loro avversari (7/8)
Una partita che non hanno potuto (o consentitemi: voluto...?) giocare. Lasciando il campo alla sinistra che in questo modo continuerà ad avere in mano leve essenziali per le sorti dell’Italia. Non è snobismo quando si dice che c'è veramente ancora molto lavoro da fare (8/8)
