Thread by @fabiochiusi

Dice Renzi a Repubblica, riassumendo un’intera visione del mondo, che il problema per la democrazia non è Salvini ma l’”utilizzo spregiudicato di fake news sui social”.

E questo temo sia l’errore capitale e fondamentale di un intero modo di intendere l’alternativa alla destra.

Dal 2016 in poi questo mantra della disinformazione che fa più danni alla democrazia di un’ideologia di chiara ispirazione autoritaria (la destra profonda) e delle scelte politiche che ne derivano è stato una costante.

La comunicazione prima della politica. E chi l’ha detto?

Renzi cita gli articoli che sostengono da anni che la propaganda online “distrugge la democrazia” — che purtroppo per loro e per lui sono ricchi di retorica e poveri di dati, evidenze e solidi argomenti.

Senza contare che la propaganda si fa anche tra i democratici. E quindi?

E questo a cosa porta?

A 1) chiedere misure restrittive (inutili e dannose) per il web; 2) ossessionare su ogni tweet invece di ragionare di ideologia e politiche di lungo termine; 3) ignorare l’autocritica che dovrebbe precedere quei ragionamenti.

Soprattutto, rivela un presupposto: che si pensi che la democrazia oggi sta morendo per colpa di Internet, senza spiegare come e perché in realtà quella della democrazia sia una crisi ben più profonda e complessa.

Magari il problema fossero solo algoritmi e fake news.

A dire: se vogliamo un’alternativa all’egemonia incolta di queste destre indegne di chiamarsi tali, smettiamola — per favore — col ritornello dei troll, dei bot, delle “fake news”, e ricominciamo a usare parole forti: ideologia, critica, egemonia.

Non basta gridare “populista”!

Peraltro, se proprio si vuole contrastare la retorica propagandistica altrui, più delle leggi anti-fake news può la satira. Questa di Cartoni Morti su Salvini contro i “muratoroni” per es. secondo me vale mille fact-checking — perché va alla radice.

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