Thread by @fdragoni

Il #PIL (Prodotto Interno Lordo) è il risultato di una somma algebrica fra 5 addendi:
(+) consumi delle famiglie (C)
(+) acquisto beni, servizi e utilità da parte della Pubblica Amministrazione (G)
(+) investimenti imprese (I)
(+) export (X)
(-) import (M)
(Segue)

Esaminando le serie storiche ISTAT dal 1995 al 2017 (a prezzi costanti con anno riferimento 2010) scopriamo che fatto #PIL=100 si hanno i seguenti valori medi:
(C) 59
(G) 20
(I) 20
(X) 25
(M)24
(segue)

Fra gli addendi esistono correlazioni. Se ad esempio aumenta (diminuisce) G a seguito ad esempio dell’aumento della retribuzione di dipendenti pubblici sicuramente aumenteranno (diminuiranno) i consumi delle famiglie (C)
(Segue)

Importante ai fini del nostro ragionamento è la correlazione fra consumi (C) ed import (M). Più i primi aumentano (diminuiscono) più le importazioni (M) aumenteranno (diminuiranno) non potendo un Paese (per quanto industrializzato) produrre tutto ciò che di cui ha bisogno (segue)

Fra il 1995 ed il 1999 (ante Euro) le importazioni (M) sono state mediamente pari al 34% circa dei consumi (C). Ne discende che un incremento pari a 100 di questi ultimi veniva mitigato quanto ad impatto sul #PIL da un incremento di (M) di 34 (segno -)
(Segue)

Ma fra il 2000 ed il 2017 (postvEuro) le importazioni (M) sono state mediamente pari al 44% circa dei consumi (C). Ne discende che un incremento pari a 100 di questi ultimi viene mitigato quanto ad impatto sul #PIL da un incremento di (M) di 44 (segno -)
(Segue)

Il perché di questo incremento dell’incidenza dell’import (M) sui consumi (C) è spiegabile con l’adozione di una moneta (euro) che col tempo si rivela sopravvalutata rispetto alla nostra economia. Tutto questo rende più convenienti (coeteris paribus) le importazioni (M) (segue)

Pensate -ad esempio- a quante imprese delocalizzano in paesi extra € una o più fasi del ciclo produttivo per poi importare in Italia il prodotto intermedio o finito da lavorare o vendere. Aumenta la disoccupazione (e C diminuisce) e contemporaneamente sale l’import (M)
(segue)

I consumi (C) oggi sono pari a circa 950 miliardi. Aumentati rispetto ai circa 820 del 1995 (ricordiamo a parità di prezzi). Ma mentre allora il 32% se ne andava in import (M) e quindi diminuendo il #PIL di tale valore oggi questa fuoriuscita è pari a quasi il 50% (segue)

Il costo dell’euro è stato quindi un maggior import (M) nel 2017 di circa 160-170 miliardi rispetto a quanto avremmo avuto -ad esempio- coi valori e la struttura del 1995. Spiegatevi ora la nostra deindustrializzazione ed il suo costo in termini di povertà. (FINE)

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