Thread by @FabbioSabatini

Vedo che il consigliere economico di Salvini continua a diffondere la bufala del ritorno alla lira che cancella lo spread.

(thread lungo in ossequio al dovere civico di smontare le somarate grazie a cui il pubblico crede che Italexit sia soluzione di tutti i mali).

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Lo spread ci sarebbe anche con la lira perché la sua esistenza è connaturata al debito pubblico.
I titoli del debito sono emessi per finanziare la spesa non coperta dalle tasse: acquistandoli, i risparmiatori prestano denaro allo Stato consentendogli di spendere "in deficit".

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All'emissione dei titoli, corrisponde la promessa di restituire i soldi prestati con gli interessi. Tali interessi costituiscono il "rendimento" del titolo.

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Il rendimento è un premio per il rischio. Investimenti + sicuri hanno un basso premio per il rischio. Investimenti + rischiosi garantiscono un rendimento + alto. Per questo quando un gestore di fondi vi propone investimenti ad alto rendimento dovreste chiedervi: sono sicuri?
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Immaginate di aver messo da parte una piccola somma e di trovarvi a decidere se prestarla a Luigino, quel ragazzo un po' strampalato che non è riuscito a completare gli studi e promette di usare i vostri soldi per costruire un razzo che lo porterà sulle lune di Saturno...
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... , oppure ad Angela, che dopo aver conseguito un dottorato ha bisogno di liquidi per sviluppare l'iniziativa imprenditoriale che progetta da anni.

Applichereste a Luigi e Angela le stesse condizioni di prestito?

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Mettiamoci ora nei panni di Angela e, soprattutto, in quelli di Luigino: se il prestatore teme che non saremo in grado di restituirgli i soldi, per convincerlo dovremo offrire dei rendimenti più alti (oltre a fargli credere che Saturno non sia, dopo tutto, troppo lontano).

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Se sei l'Italia e al governo hai degli irresponsabili che dicono continuamente di voler uscire dall'euro (circostanza che porterà alla ridenominazione in lire del debito pubblico, trasformando i titoli in carta straccia), dovrai offrire un rendimento significativamente alto.

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La 🇩🇪 è il paese con le finanze pubbliche + solide in Eu, quindi acquistarne i titoli di Stato è un'operazione poco rischiosa. Pertanto il rendimento dei titoli tedeschi, particolarmente basso, è usato come termine di paragone per calcolare il differenziale di rischio.

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Più un paese è percepito "a rischio", più sale la differenza tra il rendimento dei suoi titoli di stato e quello della Germania.

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Questo è lo spread.

È un indicatore che risulta naturalmente dalle interazioni di mercato, e non è "deciso" da nessuno.

Ovviamente esisterebbe anche con la lira.

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Lo spread nei rendimenti esiste tra titoli azionari e di debito, tra azioni Microsoft e Apple, tra titoli italiani e dello Zimbabwe.

Misura la compensazione del differenziale di rischio, proprio come il termometro misura la temperatura.

Se c’è differenziale, c’è spread.

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Con buona pace di chi vuole far credere il contrario con lo scopo di attribuire all'euro la responsabilità di ogni male (questo tweet, per esempio, è di ieri).

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Ma l'aspetto più grave di questa bufala della propaganda gialloverde è un altro.

I consiglieri di Salvini, infatti, auspicano che, una volta usciti dall'euro, la Banca d'Italia perda la sua autonomia e si riduca a mera tipografia del Tesoro.

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È in questa ottica che va letto il piano del governo per il controllo politico della Banca d'Italia, di cui nessuno sembra essersi preoccupato abbastanza: bit.ly/2Lxzk9g.

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Gli "economisti" della Lega vogliono far credere che fuori dall'€ e con la banca centrale controllata dal governo, lo Stato potrebbe spendere senza limiti, tanto i titoli del debito sarebbero automaticamente acquistati dalla banca con l'emissione di nuove lire.

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Non avendo più il problema di dover collocare i titoli sul mercato, non ci sarebbe bisogno di pagare dei rendimenti elevati.

Si tratta della solita illusione di poter creare ricchezza dal nulla, semplicemente stampandola.

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"Come un sarto che pensasse di aumentare le proprie scorte di tessuto misurandole in decimetri anziché in metri...

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... i neofiti dell'economia non capiscono che giocare con la quantità di moneta equivale a manipolarne il prezzo, la sua unità di misura, ma non il valore, ovvero i beni acquistabili con quei pezzi di carta", ha spiegato Francesco Lippi.

bit.ly/2XnrbaI

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Il valore di quei pezzi di carta diminuirà ulteriormente a causa della svalutazione della lira successiva a Italexit: aumenteranno drasticamente i prezzi dei beni importati e dei beni prodotti con mezzi e materie prime importate.

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L'inflazione a due cifre che seguirà alla svalutazione della lira e alla stampa di oceani di moneta diminuirà drasticamente il potere di acquisto dei cittadini.

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Ma l'inflazione sarebbe a quel punto il problema minore. Perché le conseguenze di un abbandono unilaterale dell'unione monetaria sarebbero devastanti, in termini di fallimenti a catena delle banche, delle imprese e anche della pubblica amministrazione.

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I neofiti dell'economia purtroppo stentano a distinguere un nesso causale da una semplice correlazione, o perfino dalla simultaneità: se due eventi accadono contemporaneamente, non vuol dire che uno sia la causa dell'altro.

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Il fatto che l'Italia abbia attraversato un periodo di crisi proprio dopo il suo ingresso nell'euro non vuol dire che l'euro abbia causato la crisi. Tanti fattori hanno smorzato la crescita italiana negli ultimi venti anni, a partire dalla produttività a dir poco stagnante.

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Anziché rallentare la crescita, l'€ ha stemperato l'effetto negativo delle vere cause del nostro declino. Per es. tenendo bassi i tassi di interesse, e impendendo l'implosione delle nostre finanze pubbliche.

Ma l'Italia non ne ha approfittato per investire sul futuro.

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Post scriptum: il thread si trova srotolato qui facebook.com/fabio.sabatini
Grazie infinite per la pazienza.